Ti suggeriamo un test a cui puoi rispondere prima di concordare un appuntamento di approfondimento:
Queste domande potrebbero generare inquietudine perché, generalmente, nessun lavoratore ha conoscenze adeguate per dare risposte corrette.Necessita assolutamente di un tecnico esperto in “area previdenziale”, non solo per fornire risposte, ma – anche e soprattutto – per consigliare quale possa rappresentare la miglior strada da percorrere per raggiungere con soddisfazione il proprio traguardo pensionistico.Le singole risposte vanno confezionate su misura per ciascun contribuente, previdenzialmente assicurato, quindi rimando le singole risposte ad un incontro personale.
Riguardo la seconda domanda, quanti lavoratori controllano – a marzo/aprile di ogni anno – il proprio estratto conto contributivo? Come viene controllato il proprio estratto conto bancario che rappresenta i nostri soldi di oggi, dobbiamo controllare i nostri soldi di domani.
Relativamente al denaro che si potrà riscuotere in futuro, siamo sicuri che i dati riportati siano corretti?
Oltre il 50% delle posizioni previdenziali esaminate hanno evidenziato irregolarità o incongruenze nella registrazione dei dati.
Nel 25% dei casi la situazione era definitivamente compromessa causa prescrizione.
Nei restanti le rettifiche hanno permesso di regolarizzare la situazione, delineando prospettive utili alla prosecuzione ottimale del rapporto previdenziale.
Per rispondere alle domande 4 e 5: hai mai provveduto ad elaborare una proiezione pensionistica stendendo – ammesso che si abbia ancora tempo per intervenire – un planning pensionistico personalizzato, supportato da un bilancio previdenziale redatto annualmente?
Questo è necessario per poter rispondere alla sesta e alla settima domanda, considerando le percentuali precedenti.
Per ricevere le proprie risposte è possibile contattare Claudio Baldassari.
Sei domande da porti per aiutarti a rispondere:
Nella generalità dei casi, si parla di Welfare Aziendale intendendo per tale il paniere di servizi rivolto al personale dipendente, ma se si intendesse sperimentare prima queste importantissime opportunità per i componenti il CdA della Società stessa?
Esiste il Welfare per gli amministratori che permette quanto scritto nelle domande E e F.
L’iter per introdurre un piano Welfare in Azienda, richiede tempo e una strategia particolarmente attenta ed efficace.
Si parte dall’Imprenditore o dal Legale Rappresentante della Società perché risulterebbe troppo facile parlare di esenzione contributiva e fiscale per Azienda e Lavoratori senza prima chiarire adeguatamente le regole – imposte dalla normativa – per ottenere indubbi benefici economici. Esistono regole scritte (Leggi e risposte ad interpelli) ma, considerando che a tutt’oggi non si hanno notizie di verifiche intraprese da Organi Ispettivi sulla materia specifica, necessita anche una dose notevole di buon senso.
Solo se il Responsabile aziendale intendesse condividere questo approccio, verrebbe organizzato un incontro con le Maestranze per spiegare cosa s’intenda per Welfare ma – soprattutto – quale possa essere l’effettivo utilizzo del “paniere servizi” (precisati dalla Legge) per i singoli Lavoratori.
Risulta infatti fondamentale consentire ai propri Collaboratori l’utilizzo di servizi compresi nel “paniere Welfare” (in esenzione contributiva e fiscale) che già vengono oggi acquistati, dopo aver però scontato contributi ed imposte.
Tale manovra è complessa ma, solo procedendo in questo modo, si gettano le basi per l’esito positivo del “piano Welfare”.
Assolutamente necessario concedere quindici/venti giorni ai Lavoratori perché possano confrontarsi con amici, parenti, persone di loro fiducia per raggiungere consapevolezza e tranquillità che tutto quanto viene proposto procurerà loro sicuri vantaggi; solo allora si potrà partire per strutturare un piano Welfare con ottime prospettive di successo.
Porto un solo esempio accaduto nel 2020 in occasione dell’ingresso di un nuovo Cliente. L’Azienda del padre era una classica carrozzeria. Nel passaggio generazionale, i figli hanno progressivamente introdotto sabbiatura e verniciatura di parti componenti giostre da luna park. In poco più di un anno, i lavori di carrozzeria sono stati interamente sostituiti dalla nuova attività.
L’INAIL è un Istituto che raramente esce in ispezione, salvo quando capiti un infortunio di una certa entità o quando viene attivata una verifica specifica: o sei in regola o, diversamente, potrebbero presentarsi seri problemi.
Nel caso proposto – fortunatamente – non si sono verificati episodi dolorosi, economicamente e penalmente. Perché questa affermazione? Il premio assicurativo dovuto per lavori di carrozzeria è decisamente superiore a quello per sabbiatura e verniciatura di metalli.
Considerando che:
– i componenti di giostre da luna park possono pesare anche decine di chilogrammi;
– tale materiale gira appeso per entrare nei forni;
– i Lavoratori dovrebbero muoversi su percorsi ben definiti per non incrociare (passare sotto) tali pezzi appesi;
immaginatevi se – disgraziatamente – si fosse staccato un pezzo finendo – ipotizziamo – sul piede di un malcapitato…
La circostanza di “aver pagato di più” non ha alcuna importanza, perché vale solo il mancato aggiornamento del rischio sotteso alla nuova attività per cui INAIL paga – ovviamente – l’infortunato, rivalendosi poi sull’Azienda.