3 domande a Fabrizio Taccuso


di Fabrizio Taccuso

01) Chi è il consulente finanziario? Cosa fa e i principali vantaggi

Anche in Italia da qualche anno in ambito finanziario esiste una nuova figura professionale che si colloca dalla parte dei clienti: il consulente finanziario indipendente. È un libero professionista, come il commercialista e l’avvocato e viene remunerato a parcella solo dai propri clienti.

L’indipendenza è l’elemento caratterizzante dell’attività del consulente finanziario indipendente. Infatti non svolge alcuna attività di vendita di prodotti finanziari, non ha budget e non riceve alcuna provvigione o compenso da banche, compagnie di assicurazioni, reti di distribuzione o altri intermediari. Presta esclusivamente consulenza e assistenza ai clienti nel loro esclusivo interesse.

Un compito importante della consulenza finanziaria indipendente consiste nel far comprendere a risparmiatori ed investitori opportunità e rischi delle principali scelte finanziarie in modo tale da compiere scelte informate e consapevoli. Ad esempio come scegliere la forma di integrazione pensionistica migliore, un piano di accumulo per il futuro o il mutuo più conveniente.

Altrettanto importante è far conoscere concetti basilari di finanza come l’interesse semplice e composto, la diversificazione, il rapporto rischio-rendimento, l’inflazione.

Il consulente finanziario e patrimoniale può offrire numerosi vantaggi ai propri clienti. La competenza approfondita derivante dall’esperienza e la specializzazione nel mondo della finanza consente un’ampia conoscenza dei mercati finanziari, delle strategie di investimento e delle normative fiscali.

L’indipendenza, in particolare, rappresenta il principale punto di forza e il miglior valore aggiunto per i clienti. Non avendo conflitti di interesse, l’interesse dei clienti è sempre prioritario. Pertanto la scelta è solo verso le soluzioni finanziarie più adatte alle loro esigenze specifiche.

Il consulente crea strategie finanziarie personalizzate tenendo conto di esigenze e obiettivi individuali. Questo approccio su misura permette di ottimizzare le opportunità finanziarie e di aiutare i clienti a raggiungere i loro obiettivi di breve, medio e lungo termine.

La trasparenza di una consulenza finanziaria completamente slegata da budget di vendita e pressioni commerciali è un aspetto fondamentale in quanto consente una visione chiara e imparziale del mercato, aiutando il cliente a scegliere tra le diverse opzioni senza vincoli o pressioni esterne.

Tutto ciò assicura agli investitori che si rivolgono al consulente finanziario indipendente di prendere decisioni informate su come gestire al meglio il loro denaro minimizzando i costi e massimizzando i rendimenti degli investimenti. Per chi ha posizioni bancarie in più istituti avere un professionista indipendente significa avere “un regista” che ha visione d’insieme completa. Consente di ottimizzare gli investimenti, eliminando sovrapposizioni di prodotti inutili e migliorando l’efficienza complessiva del portafoglio.


02) Quali servizi offre il consulente finanziario indipendente?

Mostriamo di seguito i servizi offerti dal nostro associato Fabrizio, consulente finanziario indipendente e fondatore del portale web Consulenza Vincente, il progetto di consulenza indipendente creato per aiutare imprenditori, liberi professionisti e famiglie a valorizzare, tutelare e proteggere il patrimonio.

Lo Studio Taccuso, avvalendosi anche di collaborazioni con altri professionisti, offre alla propria clientela un’assistenza relativa a tutto ciò che è legato alla gestione del denaro della famiglia e dell’impresa.

Non si occupa solo di rendere efficienti e redditizi gli investimenti dei clienti, ma si occupa di tutta la sfera patrimoniale dell’imprenditore e della sua famiglia.

Particolare rilevanza hanno la pianificazione finanziaria, previdenziale e successoria, l’efficientamento fiscale e le coperture assicurative a tutela del patrimonio. Di seguito i principali servizi offerti:

AREA INVESTIMENTI

  • Check up di portafoglio
  • Perizie su singoli titoli e valutazione dell’intermediario
  • Gestione di portafogli
  • Pianificazione finanziaria e wealth management
  • Gestione tesoreria aziende, associazioni, fondazioni, banche locali e onlus.

AREA PIANIFICAZIONE E CONTROLLO

  • Pianificazione e controllo fiscale
  • Pianificazione successoria e passaggio generazionale
  • Pianificazione previdenziale

03) Qual è il servizio attualmente più rilevante e richiesto?

Uno degli aspetti che contraddistingue il consulente patrimoniale da tutte le altre figure presenti sul mercato è la pianificazione finanziaria. Pianificare è molto più che investire. Prima di pensare a dove e come allocare i risparmi, il processo di pianificazione richiede infatti di ragionare su altri aspetti prioritari.

In altre parole, pianificare significa fermarsi e rispondere prima di tutto a queste domande: di che cosa non posso fare a meno? Quali sono i bisogni che devo soddisfare per primi?

Si tratta dunque di costruire, riempire la propria “piramide dei bisogni” partendo dalle esigenze più fisiologiche e incomprimibili per poi passare via via a obiettivi meno finanziariamente “vitali” e, infine, ai desideri che una persona/famiglia desidera realizzare. Si tratta di aspetti certamente importanti e meritevoli di attenzione che, tuttavia, vengono dopo, sono gerarchicamente subordinati ai bisogni presenti alla base della piramide.

Se è vero che esigenze ed obiettivi possono divergere da persona a persona, è altrettanto vero che è possibile ed opportuno individuare alcuni temi che verosimilmente possono accomunare gran parte delle famiglie incontrate.

Eccone alcuni:

  • Protezione
  • Previdenza
  • Investimenti per figli/altre esigenze

La protezione per le persone fisiche…

Prima di pensare a guadagnare con gli investimenti nei mercati finanziari, è essenziale mettere in sicurezza il patrimonio e trasferire tutti i rischi possibili.

Il tema della protezione è ampio e trasversale, richiede di ragionare da diverse prospettive. Ad esempio:

  • Protezione del capitale umano: le persone più giovani sono più ricche di capitale umano, in quanto hanno davanti a sé molti anni di lavoro e di reddito. Questa ricchezza deve essere protetta con appositi strumenti (TCM, polizze long term care, altre polizze del ramo danni) che tutelino il cliente ed i suoi cari da eventi dannosi;
  • Protezione nel trasferimento della ricchezza: si tratta, in tal senso, di pianificare il passaggio generazionale del patrimonio, verificando le soluzioni personalizzate per velocizzare il processo, ottimizzarlo dal punto di vista fiscale, evitare che sia distribuito dalla legge in modo difforme a quanto desidera il cliente (polizze assicurative? fondo patrimoniale? trust?).

…e per le aziende

Anche relativamente al cliente corporate è fondamentale affrontare la questione.

  • Protezione delle esposizioni debitorie: questo aspetto vale sia per le persone fisiche che per le aziende. Valutare le tipologie di debito (fisso o variabile) alla luce di esigenze e durata, considerare apposite coperture per proteggersi da scenari avversi (ad esempio pensando all’utilizzo degli strumenti derivati più noti al riguardo, come IRS e CAP RATE) rientrano a pieno titolo nei compiti di un consulente finanziario;
  • Protezione delle «figure chiave»: anche in azienda, il capitale umano è sempre più importante. Il cliente imprenditore si è tutelato adeguatamente per proteggere e proteggersi contro eventi che riguardino i suoi collaboratori nevralgici nel funzionamento dell’impresa? (sottoscrivendo polizze key-man, ad esempio).

La previdenza

Se in passato la previdenza era un tema su cui era doveroso posizionare l’attenzione ma che spesso incontrava lo scetticismo di molti, oggi possiamo dire che – alla luce delle proiezioni e dei dati a disposizione – la sua importanza si è trasformata in urgenza necessaria e improcrastinabile.

Se infatti le stime ufficiali (fonte RGS, Ragioneria Generale dello Stato, rapporto 2022) parlano di tassi di sostituzione intorno al 60% nel 2040 per i lavoratori dipendenti, e inferiori al 50% già nel 2030 per i lavoratori autonomi, ci sono categorie professionali ancor più penalizzate come ad esempio i liberi professionisti: pur con dei distinguo, alcune Casse ipotizzano tassi di sostituzione anche del 30/35% rispetto all’ultimo reddito.

È fondamentale conoscere le criticità connesse alla professione svolta dal cliente, quantificare il “gap previdenziale” e iniziare, prima possibile, la costruzione del pilastro integrativo.

Allo stesso tempo è importante attivare piani pensionistici anche per altri componenti del nucleo familiare, se composto da persone che non lavorano o che sono ancora molto giovani.

Altri investimenti, propedeutici a diverse finalità

Per quanto le questioni appena menzionate siano fondamentali e per molti imprescindibili, è ragionevole pensare che ci siano altre esigenze meritevoli di essere considerate, pianificate e raggiunte nel corso del tempo.

Si tratta di obiettivi che non è in alcun modo possibile far rientrare in un elenco puntuale ed esaustivo, ma che piuttosto dipendono dall’unicità di ciascuna famiglia e che possono riguardare i figli, lo sviluppo di progetti professionali, la realizzazione di bisogni di autorealizzazione e così via.

Tutti questi bisogni/desideri dovrebbero trovare spazio nella piramide precedentemente ricordata e, di conseguenza, uno specifico piano d’azione che ne consenta il raggiungimento e la soddisfazione. In tal senso, è determinante trasferire al cliente il concetto per cui l’investimento consiste in un processo, non in un evento, nel quale:

  • Rispettare l’orizzonte temporale associato all’investimento;
  • Perseguire una diversificazione scientifica (fatta, per quanto possibile, di basse correlazioni) per eliminare ogni rischio specifico;
  • Dotarsi di metodo e lucidità per non farsi sopraffare nei momenti di maggiore volatilità.

Riassumendo la pianificazione finanziaria è quel processo attraverso il quale rinunciamo a qualcosa oggi per rinunciare a molto meno domani. Pianificare significa farsi trovare finanziariamente pronti di fronte a qualsiasi accadimento la vita presenti.

In genere, alla tutela del patrimonio ci si pensa dopo che qualche evento lo ha reso vulnerabile, così come alla tutela della persona ci si pensa dopo che un infortunio o una malattia ci ha coinvolto in prima o terza persona.

In pratica, in genere e in generale ci si pensa sempre dopo. Chi pianifica, invece, comprende la necessità di giocare d’anticipo e di costruire il benessere futuro partendo da decisioni e azioni fatte PRIMA, quando ancora non se ne ravvisa la necessità.